Roma, 26 gennaio 2024 (Agenbio) – Le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS), o acidi perfluoroacrilici, una famiglia di composti chimici industriali molto usati e ampiamente diffusi nell’ambiente, considerati fattori di rischio per una serie di malattie, potrebbero accelerare la progressione del cancro.
A suggerirlo è uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Environmental Science & Technology da un team di epidemiologi dell’Università di Yale, che ha esposto cellule di cancro al colon a livelli di PFAS comparabili a quelli presenti nel sangue dei vigili del fuoco, più inclini rispetto alla popolazione generale a sviluppare alcuni tumori, tra cui quello del colon-retto, a causa della frequente esposizione ai ritardanti di fiamma.
Le cellule sono state messe a contatto con le due classi più comuni di PFAS: il PFOA (acido perfluoroottanoico) e il PFOS (perfluorottanosulfonato). Entrambe le sostanze hanno indotto le cellule cancerose a migrare in nuove posizioni, una caratteristica tipica – anche se non l’unica – delle cellule responsabili di metastasi.
Indagando più a fondo, gli scienziati hanno osservato che i PFAS hanno alterato sostanze cruciali per il metabolismo cellulare e ridotto le sostanze antinfiammatorie, che di solito hanno proprietà protettive contro il cancro. Queste trasformazioni sono risultate più profonde nelle cellule affette dalla mutazione che rende il cancro più aggressivo. (Agenbio) Etr 10:00.