Roma, 31 gennaio 2024 (Agenbio) – La storia che stiamo per raccontare ha un meraviglioso lieto fine. Tutto è cominciato ad agosto, quando la futura mamma, giunta alla trentunesima settimana di gravidanza, si reca all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze su suggerimento del suo ginecologo. Dall’ecografia viene riscontrata una severa dilatazione delle anse intestinali del feto, che indica un’acuta patologia intestinale. I medici scoprono anche una seria anemia fetale per cui si decide per un cesareo d’urgenza al Careggi, seguito da un tempestivo trasferimento della neonata al Meyer per l’intervento. La piccola subisce “una resezione massiva dell’intestino tenue, di cui il 75% risultava compromesso, e una tubostomia, una tecnica alternativa alla stomia convenzionale” grazie alla quale i “chirurghi hanno creato una derivazione intestinale esterna, posizionando poi la nutrizione parenterale”. A distanza di tre mesi, trascorsi dalla bimba in terapia intensiva, è stato necessaria una seconda operazione per la ricostruzione intestinale autologa. Di fatto le è stato garantito un nuovo intestino per permetterle una vita normale in futuro. Dopo quasi cinque mesi di cura, la piccola ha potuto far ritorno nella sua casa in Calabria. (Agenbio) Des 12:00