Roma, 16 febbraio 2024 (Agenbio) – L’aumento delle temperature sta modificando le abitudini della Capra ibex, comunemente nota come stambecco alpino, rendendola più incline alle attività notturne ed esponendola maggiormente al rischio di finire preda dei lupi.
È quanto risulta da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori delle Università di Ferrara e di Sassari, in collaborazione con ricercatori del Parco Nazionale del Gran Paradiso e del Parco Nazionale Svizzero, e pubblicato su Proceedings of the Royal Society B.
Lo studio, supervisionato dal Stefano Grignolio, professore del Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie, ha dimostrato che l’aumento di attività notturna in relazione alla temperatura è simile sia nei maschi sia nelle femmine, anche se queste ultime pesano circa la metà dei maschi e hanno corna decisamente più piccole, andando quindi incontro a un rischio di predazione più elevato.
Le dirette conseguenze della ricerca, per ora sono essenzialmente due. In primis, se gli animali cambiano i momenti del giorno in cui sono attivi, sarà necessario rivedere le nostre attività di gestione della fauna, ad esempio i censimenti, perché durante le ore di luce si farà più fatica a trovare e contare gli animali. Inoltre, sarà fondamentale ridurre le altre sorgenti di stress che potrebbero forzare ulteriormente gli animali ad essere meno attivi di giorno. Ad esempio, riducendo la presenza di turisti nelle aree più utilizzate dagli stambecchi o evitando il sorvolo di elicotteri. (Agenbio) Etr 12:00.