Roma, 20 febbraio 2024 (Agenbio) – Uno studio condotto su oltre 25.000 cani e 238 razze ha collegato la taglia del cane a diversi modelli di rischio per condizioni di salute nel corso della vita: la ricerca, firmata dall’Università di Washington e pubblicata su PLOS ONE, ha analizzato i dati di un sondaggio su 27.541 cani rappresentanti 238 razze, come riportato dai proprietari di cani che partecipano al Dog Aging Project in corso.
I cani più grandi coinvolti nello studio avevano maggiori probabilità di aver affrontato determinate condizioni di salute ad un certo punto della loro vita, tra cui cancro, malattie legate alle ossa, problemi gastrointestinali, problemi all’orecchio/naso/gola, condizioni neurologiche ed endocrine e malattie infettive. I cani più piccoli, invece, avevano maggiori probabilità di soffrire di malattie oculari, cardiache, epatiche/pancreatiche e respiratorie. Per molti tipi di condizioni, diverse dimensioni dei cani sono state associate a diversi modelli di rischio nel corso della vita.
I risultati sono rimasti validi anche dopo che i ricercatori hanno tenuto conto statisticamente del sesso dei cani, del luogo in cui vivevano e del fatto che fossero di razza pura o mista. Questo studio, precisano i ricercatori, non conferma alcuna relazione causale tra taglia del cane, età e malattia. Tuttavia, i risultati potrebbero aiutare a comprendere più a fondo i tipi di condizione che potrebbero essere alla base della minore durata della vita dei cani più grandi. (Agenbio) Cdm 10:00.