Roma, 22 febbraio 2024 (Agenbio) – Ricercatori dell’Università Northwestern hanno realizzato celle a combustibile microbiche, che trasformano l’attività dei microbi in energia elettrica.
Il dispositivo, grande quanto un libro tascabile, si inserisce nel suolo per catturare l’energia prodotta dai microbi nel corso della decomposizione della materia organica. Finché c’è carbonio nel terreno, la cella a combustibile può, almeno teoricamente, operare all’infinito.
Grazie a una cartuccia verticale montata su un disco orizzontale, la cella funziona efficacemente in diversi tipi di terreno, da quelli completamente sommersi a quelli moderatamente asciutti, riuscendo così ad avere sempre a disposizione ossigeno e acqua.
Questi dispositivi funzionano in modo simile a una batteria tradizionale, con anodo, catodo e elettrolita. La particolarità risiede nell’uso di batteri che, durante il loro processo digestivo naturale, cedono elettroni ai conduttori adiacenti. Ciò porta alla creazione di una fonte di energia rinnovabile ed ecologica, aprendo nuove frontiere per la sostenibilità ambientale.
Un ulteriore aspetto interessante di questa tecnologia è la disponibilità dei suoi componenti, facilmente reperibili in un negozio di ferramenta. Questo aspetto riduce i problemi legati alla catena di approvvigionamento e ai materiali, avvicinando ulteriormente la ricerca alla commercializzazione su larga scala. (Agenbio) Etr 11:00.