Roma, 26 febbraio 2024 (Agenbio) – Un team di ricercatori dell’Università di Torino ha sviluppato un metodo basato sulla risonanza magnetica per immagini (RMI) che va oltre le tradizionali tecniche di imaging, consentendo una valutazione più accurata della malignità dei tumori e dell’efficacia dei trattamenti.
Il lavoro, pubblicato su Angewandte Chemie Int. Ed, ha mostrato come impiegare questa metodologia per monitorare molecole presenti all’interno delle cellule tumorali, come la creatina, e utilizzarle come spie per ottenere informazioni più dettagliate sullo sviluppo della malattia e il suo potenziale aggressivo.
Più la cellula tumorale è attiva, e quindi aggressiva, maggiore è la quantità di acqua che attraversa la membrana. Usando il metodo CEST, i ricercatori hanno osservato cambiamenti nelle immagini RMI dopo l’aggiunta del mezzo di contrasto a base di gadolinio. Questi cambiamenti riflettono la permeabilità della membrana cellulare del tumore all’acqua, fornendo informazioni cruciali sulla sua aggressività. Il team ha testato con successo il metodo su modelli murini di tumore al seno e i risultati sono promettenti.
Oltre a rivelare dettagli sulla malignità, il metodo si è dimostrato molto importante nel permettere di valutare l’efficacia di una terapia farmacologica. I ricercatori hanno infatti dimostrato come il farmaco chemioterapico Doxorubicina abbia ridotto immediatamente la permeabilità all’acqua, indicando una risposta positiva al trattamento. (Agenbio) Etr 10:00.