Roma, 29 febbraio 2024 (Agenbio) – Per sopravvivere all’elevato livello di radiazioni al quale sono esposti, i lupi che popolano l’area di Chernobyl sembrano aver subito alterazioni del sistema immunitario che li rende più resistenti allo sviluppo di tumori.
A suggerirlo sono i risultati presentati da Cara Love, biologa evoluzionista ed ecotossicologa presso l’Università di Princeton (Stati Uniti), durante il congresso annuale della Society of integrative and comparative biology, svoltosi a gennaio scorso a Seattle.
Love e colleghi hanno prelevato campioni di sangue dai lupi e li hanno dotati di collari in grado di rilevare il livello di radiazioni al quale sono esposti, che è risultato oltre sei volte superiore rispetto al limite legale massimo a cui una persona può essere esposta.
Gli esiti delle analisi non sono ancora stati pubblicati su una rivista scientifica, ma, in base a quello che Love ha riportato durante il congresso, il sistema immunitario dei lupi presi in esame sembra aver subito alterazioni simili a quelle riscontrabili nei pazienti oncologici sottoposti a radioterapia.
Inoltre, le analisi sui campioni di sangue e sul relativo trascrittoma, cioè i livelli di espressione genica, hanno messo in luce la rimodulazione di alcuni processi fisiologici dei lupi, come l’apoptosi (la morte programmata delle cellule) o della stessa risposta immunitaria, che potrebbero rendere gli animali più resistenti allo sviluppo di tumori. (Agenbio) Etr 09:00.