ROMA. “La prospettiva che si possano eseguire esami genetici semplicemente fornendo un tampone buccale in farmacia, una delle novità annunciate nel nuovo Ddl Semplificazioni, inquieta non poco i genetisti Italiani”. Lo afferma, in una nota, il prof. Giuseppe Passarino, presidente dell’Associazione Genetica Italiana (Agi), secondo cui “l’idea che un esame genetico sia solo il sequenziamento del DNA e che quindi non sia necessaria la presenza di un genetista (biologo o medico) prima e dopo l’analisi per dare il giusto contesto al test e per comprenderne i risultati, è davvero preoccupante”.
L’esame del DNA, spiega Passarino “fornisce una serie di informazioni che vanno contestualizzate per comprendere quali modifiche della sequenza hanno maggiore o minore penetranza e quali invece sono senza effetti sul fenotipo. È quindi chiaro che occorre obbligatoriamente un professionista che sappia interpretare i dati”.
C’è poi, secondo il presidente dell’Agi: “un altro aspetto rilevante. In alcuni casi, infatti, può accadere che dall’analisi del DNA emerga la prospettiva di un problema grave. Ad esempio una mutazione che causa un’alta probabilità di un cancro al seno o di declino cognitivo”. “Questi risultati andrebbero comunicati in modo professionale ed alla presenza di uno psicologo non certamente alla cassa prima di pagare!!” conclude Passarino.