Milano, 10 marzo 2024 – Le società scientifiche di medicina di laboratorio federate nella FISMELAB (Federazione Italiana Società di Medicina di Laboratorio) esprimono sconcerto e irritazione per quanto contenuto nella Bozza del Decreto Semplificazione in discussione in Parlamento che consente la diagnostica tramite POCT alle Farmacie.
Con la scusa della Farmacia dei Servizi, il cittadino potrà trovare in un rispettabilissimo professionista, ma non con una formazione adeguata, colui che potrà effettuare esami di laboratorio. FISMELAB ribadisce con forza che la governance di questo processo, ovvero la scelta dello strumento, la formazione del personale, il controllo da remoto, i controlli di qualità, la validazione e la refertazione, deve essere in capo a un Direttore di laboratorio clinico e questo deve valere anche per quanto avverrà nelle case e negli ospedali di comunità che per ora, per i nove decimi d’Italia, sono delle pure scatole vuote.
La concessione alle farmacie di eseguire in pandemia i tamponi per la ricerca del virus SARS-Cov2 era dovuta allo “stato d’emergenza” e l’emergenza una volta cessata non può diventare routine.
La formazione accademica, curricolare e professionale di coloro che svolgono attività di medicina di laboratorio non può essere equiparata a quella di altra formazione accademica.
Per il bene del cittadino, che si attende dall’esame di laboratorio un risultato alle cui spalle c’è un processo diagnostico determinato da professionisti del settore, non possiamo permettere che questo tipo di attività venga svolto da figure “surrogate” della nostra professione.
Le società scientifiche rappresentate in FISMELAB si augurano un tavolo di confronto che porti a definire in maniera corretta i ruoli e le competenze tra professionisti della medicina di laboratorio e i farmacisti.
Pierangelo Clerici
Presidente FISMELAB