Roma, 19 marzo 2024 (Agenbio) – Un gruppo di lavoro italo-americano, formato da scienziati dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine della Temple University di Philadelphia, guidato da Antonio Giordano, e dell’Istituto nazionale tumori di Napoli Fondazione Pascale, ha scoperto che nei pazienti oncologici l’assenza della proteina Cdk9-55 aumenta la sensibilità delle cellule cancerose ai trattamenti chemioterapici.
Il gruppo coordinato da Luigi Alfano, ricercatore del Pascale e primo firmatario dell’articolo pubblicato su Oncogene, ha dimostrato come la mancanza della proteina Cdk9 vada ad impattare negativamente sul meccanismo della ricombinazione omologa, il più importante processo di riparo per evitare la formazione di mutazioni all’interno della sequenza del Dna.
Nei malati di cancro l’espressione di Cdk9 è fortemente alterata e, quando assume la veste di isoforma 55, favorisce la crescita del tumore. Eliminandola utilizzando le forbici molecolari Crispr/Cas9, gli autori hanno dimostrato che l’assenza di Cdk9-55, influendo negativamente sulla ricombinazione omologa, impedisce la riparazione dei danni al Dna e consente alle cellule del cancro di sopravvivere e proliferare.
La proteina Cdk9 sorveglia il genoma della cellula per evitare la comparsa di errori nella sequenza genica. Di conseguenza la sua alterazione all’interno dei tumori può essere importante per aumentare il carico mutazionale che è alla base della trasformazione e progressione tumorale. (Agenbio) Etr 12:00.