Roma, 22 marzo 2024 (Agenbio) – Il rischio di essere divorati avrebbe spinto gli animali a sviluppare un circuito neurale con cui notare l’assenza di qualcosa nell’ambiente, e oggi il nostro cervello utilizzerebbe lo stesso meccanismo per rappresentare il concetto di 0.
A sostenerlo è uno studio realizzato da due ricercatori dello University College di Londra che, con l’ausilio di un apparecchio per la magnetoencefalografia, hanno esaminato il campo magnetico prodotto dal cervello di 29 volontari impegnati in alcune valutazioni numeriche.
In un primo esperimento, ai partecipanti è stato chiesto di comparare il numero di pallini presenti in due schermate successive che potevano contenerne da 0 a 5, e di stabilire se era lo stesso o meno. In questo modo, i ricercatori hanno ottenuto dati sull’attività magnetica del cervello di fronte ad una rappresentazione non simbolica di differenti numerosità di oggetti.
In un secondo esperimento, questa volta basato su rappresentazioni simboliche dei numeri, ai partecipanti sono stati fatti vedere 10 numeri, sempre da 0 a 5, metà di colore arancione e metà blu. Ed è poi stato chiesto loro di dire quale dei due gruppi di numeri colorati totalizzasse la media più alta. I dati registrati nel corso dei due esperimenti sono quindi stati affidati ad un algoritmo di machine learning, con il compito di riconoscere il numero a cui i volontari si trovavano di fronte a partire dall’attività del loro cervello. L’attività neurale corrispondente allo zero è risultata molto simile a quella corrispondente all’uno, e sempre meno simile per numeri a mano a mano più grandi.
Lo zero, quindi, sembrerebbe essere compreso anche dal nostro cervello come un concetto di numerosità posto all’inizio della sequenza dei numeri naturali. E l’assenza di numerosità evoca lo stesso pattern di attivazione cerebrale che si osserva quando siamo di fronte al simbolo dello zero matematico. Ciò, secondo i ricercatori, induce a ritenere che il concetto numerico di zero abbia un’origine comune con la percezione dell’assenza di qualcosa. Una capacità che condividiamo con molti animali, e che potrebbe essere legata alla necessità di difendersi dai predatori. (Agenbio) Etr 11:00.