A Napoli l’esposizione della “Presa di Cristo” di Caravaggio

Dopo molti anni, una delle opere più celebri di Caravaggio, La Presa di Cristo, torna in mostra dal 2 marzo al 16 giugno 2024

Roma, 30 marzo 2024 (Agenbio) – Torna a Napoli una delle più importanti opere di Caravaggio: La Presa di Cristo, nella sua prima versione. Si tratta di una delle composizioni più ricche di pathos dell’artista, composta durante il suo soggiorno a Roma. La Presa di Cristo, insieme alle tele della cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi e della Cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo, costituisce una svolta nella rappresentazione espressiva dei soggetti, prima generalmente mitologici. Quest’opera fu recentemente restaurata e fu oggetto di meticolosi studi, per poi essere recentemente esposta a Palazzo Chigi ad Ariccia (Roma) dopo moltissimi anni. Prima questo quadro era stato esposto solo nel 1951 nella “Mostra del Caravaggio e dei caravaggeschi” curata da Roberto Longhi. Esistono due versioni autografe della Presa di Cristo: una ritrovata nella collezione Ruffo di Calabria nel 1943 e un’altra della Compagnia dei Gesuiti di Dublino, situata nella National Gallery of Ireland dal 1993. Le opere, nonostante siano autografe, differiscono notevolmente tra di loro in stile ed espressione artistica, così da ritenere la versione Ruffo l’originale e quella irlandese una replica.  La prima versione è quella che si trova a Napoli attualmente fino al 16 giugno 2024. Il capolavoro di Caravaggio è esposto nelle sale di Palazzo Ricca, sede della Fondazione Banco di Napoli, in una mostra curata da Francesco Petrucci e don Gianni Citro.

«La presa di Cristo esposta nelle sale di Palazzo Ricca è il più importante ritrovamento dell’opera di Caravaggio degli ultimi decenni per la complessità della composizione e per i contenuti spirituali che esprime – spiega Francesco Petrucci –. Caravaggio è un pittore concettuale e quello che gli interessa sono soprattutto i contenuti espressivi. Il quadro, che ritorna a Napoli, dove, nella collezione Colonna di Stigliano, era presumibilmente rimasto fino al 1830 circa, è la prima versione della Presa di Cristo, seguita, poi, dalla replica di Dublino, che non ha la stessa potenza espressiva, è molto più piccola e non ha la cornice nera rabescata d’oro, che aveva il prototipo. Cornice, peraltro, comune ad altre opere romane del Merisi. L’opera esposta a Napoli compare nei corposi inventari Mattei con tale cornice, presenta inoltre numerosi pentimenti tipici di una prima versione, assenti nella replica irlandese».

Oltre ad ammirare la mostra, i visitatori saranno immersi nelle nobili sale barocche di Palazzo Ricca, con le volte affrescate da Giacinto Diana. Inoltre, sono stati allestiti pannelli didattici e installazioni interattive, così da poter comprendere la complessa storia dell’opera di Caravaggio.

Don Gianni Citro, uno degli organizzatori della mostra, ha messo in evidenza il legame tra l’arte e la vita quotidiana: per lui l’osservazione di un’opera così importante farebbe emergere nel pubblico valori come la misericordia e la redenzione.

Napoli fu una città importantissima per la vita del pittore: durante la sua figa da Roma, trovò accoglienza proprio qui. È per questo che, attraverso questa mostra, la Fondazione vuole rendere omaggio non solo all’arte di Caravaggio, ma anche a Napoli e al legame tra il pittore lombardo e la città partenopea. (Agenbio) Eleonora Caruso 9:30