Roma, 10 aprile 2024 (Agenbio) – C’è un farmaco utilizzato per il diabete che si è rivelato utile nel rallentare la progressione dei sintomi motori in pazienti affetti dalla malattia di Parkinson. Si tratta del lixisenatide, come individuato da uno studio internazionale pubblicato sul New England Journal of Medicine. I dati della Parkinson’s Foundation raccontano come oggi ci siano più di 10 milioni di persone in tutto il mondo che convivono con questa patologia. Si tratta di una condizione in cui le cellule nervose del cervello si esauriscono nel tempo, provocando problemi di movimento, equilibrio e memoria. I sintomi sono gestibili, ma una vera e propria cura, ad oggi, non esiste. Dal momento che il lixisenatide così come l’exenatide sembrano fare effetto, tra gli esperti si sta sviluppando una teoria secondo la quale il Parkinson potrebbe essere associato alla resistenza all’insulina nel cervello. Si è mostrato prudente, però, in tal senso uno dei ricercatori dello studio, Wassilios Meissner, dell’ospedale universitario di Bordeaux: “Dobbiamo rimanere cauti su tutte le interpretazioni e sull’applicabilità del farmaco allo stadio attuale, ma un segnale così chiaro e forte non era mai stato visto, tranne che nello studio sull’exenatide”. (Agenbio) Des 12:00