Roma, 18 aprile 2024 (Agenbio) – Il riscaldamento globale manda in tilt il ritmo circadiano delle piante, portandole a svegliarsi troppo presto e stravolgendone il metabolismo.
A sostenerlo è uno studio pubblicato sulla rivista bioRxiv in cui sono descritte le condizioni di una specie di faggio della Patagonia che, a causa delle temperature elevate, sta subendo uno stravolgimento delle sue giornate, con grossi rischi per la sua salute e forse la sua sopravvivenza.
Il team argentino ha analizzato alcuni esemplari della specie Nothofagus pumilio, abituata a climi freddi e può resistere fino a -30 °C, e li ha esposti a temperature diverse – e più alte – rispetto a quelle ideali per loro. I ricercatori hanno così scoperto che in questo modo la produzione di certe proteine utili ad accelerare il metabolismo viene anticipata nell’arco della giornata; il sole, però, continua a sorgere alla stessa ora, e questo significa che gli alberi “si svegliano” troppo presto. (Agenbio) Etr 12:00.