Roma, 23 aprile 2024 (Agenbio) – I cani comprendono bene il proprio nome ed alcune istruzioni, ma sanno anche che certe parole “stanno per” certi oggetti: è quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology condotto dalla Eötvös Loránd University di Budapest. I ricercatori volevano osservare più da vicino la comprensione implicita delle parole degli oggetti da parte dei cani, misurando l’attività cerebrale utilizzando l’EEG non invasivo senza chiedere loro alcuna azione. L’idea era che questo potesse offrire una misura più sensibile della loro comprensione del linguaggio.
“I cani non reagiscono solo con un comportamento appreso a certe parole – afferma Marianna Boros, una delle prime autrici dello studio -. Inoltre, non si limitano ad associare quella parola a un oggetto in base alla contiguità temporale senza comprendere realmente il significato di quelle parole, ma attivano il ricordo di un oggetto quando ne sentono il nome”.
I risultati della registrazione del cervello hanno mostrato uno schema diverso nel cervello quando ai cani veniva mostrato un oggetto corrispondente rispetto a uno non corrispondente. È simile a ciò che i ricercatori hanno osservato negli esseri umani ed è ampiamente accettato come prova della loro comprensione delle parole. I ricercatori hanno anche riscontrato una maggiore differenza nei modelli di parole che i cani conoscevano meglio. È interessante notare che, mentre i ricercatori pensavano che questa capacità potesse dipendere dalla disponibilità di un ampio vocabolario di parole oggetto, i loro risultati hanno dimostrato che non è così. (Agenbio) Cdm 12:00.