Roma, 9 maggio 2024 (Agenbio) – Grazie a un singolo gene è possibile ridurre del 70% il rischio di insorgenza dell’Alzheimer.
A scoprirlo è uno studio pubblicato su Acta Neuropathologica da un team della Columbia University che ha coinvolto oltre 11.000 persone.
La variante in questione si trova in un gene che produce fibronectina, un componente della barriera emato-encefalica, la membrana che circonda i vasi sanguigni del cervello e controlla il movimento delle sostanze dentro e fuori dal cervello.
Di norma, la fibronectina è presente in quantità limitate nella barriera emato-encefalica, ma nei pazienti affetti da Alzheimer la concentrazione aumenta. La variante identificata nel gene della fibronectina sembra proteggere dalla malattia, impedendo l’accumulo eccessivo di questa glicoproteina nella barriera emato-encefalica.
L’ipotesi è stata confermata in un modello di Alzheimer in pesci zebra, mentre sono in corso altri studi sui topi.
I ricercatori hanno anche scoperto che la riduzione della fibronectina negli animali rafforzava il meccanismo di rimozione dell’amiloide, migliorando di conseguenza i sintomi della malattia. (Agenbio) Cdm 10:00.