Roma, 13 maggio 2024 (Agenbio) – Negli ultimi anni in Italia sono aumentati i casi di pubertà precoce, in particolare tra le bambine. Questo fenomeno ha spinto la comunità scientifica a indagare, individuando tra i fattori scatenanti alcuni che sono collegabili al Covid-19. Le motivazioni, infatti, sono da associare a stress, sedentarietà e il troppo tempo trascorso davanti a tv, pc, smartphone e tablet. Proprio l’utilizzo prolungato dei dispositivi elettronici, favorito anche dalla didattica a distanza, ha giocato un ruolo cruciale. Oltre a tutto ciò, possono influire anche l’aumento di massa corporea, l’improvvisa interruzione dell’attività sportiva e l’aumento delle condizioni di stress. Dagli anni Cinquanta ad oggi, è stata anticipata di un anno la data della prima mestruazione, scesa dai 12 anni e mezzo agli 11 e mezzo di oggi. “C’è di sicuro una componente ereditaria nella pubertà precoce però può avere un peso significativo anche l’ambiente”, ha riferito al quotidiano La Repubblica Stefano Stagi, che dirige la auxo-endocrinologia dell’ospedale Meyer di Firenze. (Agenbio) Des 11:00