Roma, 15 maggio 2024 (Agenbio) – Cancro del colon-retto, svelati i possibili meccanismi d’azione dell’effetto anti-tumorale dell’uso quotidiano a lungo termine dell’acido acetilsalicilico a basse dosi, la cosiddetta “aspirinetta”, di frequente prescritta per limitare i rischi di malattie cardiovascolari.
Lo studio multicentrico “Immunoreact 7”, pubblicato sulla rivista Cancer, ha coinvolto 14 gruppi di ricerca italiani, coordinati dal dottor Marco Scarpa del Dipartimento di Scienze chirurgiche, oncologiche e gastroenterologiche dell’Azienda ospedale Università di Padova con l’obiettivo di valutare l’effetto dell’acido acetilsalicilico sul microambiente tumorale, sull’immunità sistemica e sulla mucosa sana che circonda il cancro del colon-retto.
Rispetto ai campioni di tessuto di pazienti che non assumevano il farmaco, quelli ottenuti da pazienti che lo assumevano hanno mostrato una minore diffusione del cancro ai linfonodi e una maggiore infiltrazione di cellule immunitarie nel tumore. Nelle analisi sulle cellule tumorali di colon-retto in laboratorio, l’esposizione di tali cellule all’acido acetilsalicilico ha causato un aumento della proteina CD80, un modulatore della funzione immunitaria.
Questo incremento sembra avere migliorato la capacità delle cellule di allertare altre cellule di difesa sulla presenza di proteine associate al tumore. Secondo i ricercatori, nei pazienti con cancro del colon-retto, chi assumeva acido acetilsalicilico mostrava livelli di proteina CD80 più elevati nel tessuto sano, suggerendo così che il farmaco induca un effetto di sorveglianza immunitaria. Gli autori dello studio hanno però precisato che le osservazioni dello studio si riferiscono a soggetti presunti sani o comunque con carcinogenesi precoce. (Agenbio) Etr 12:00.