Metalli pesanti nell’acqua, microalghe per rilevarli

Roma, 15 maggio 2024 (Agenbio) – Messo a punto un test ottico per il rilevamento della dose di rame dispersa in campioni d’acqua: il metodo, che potrà in futuro essere utilizzato per valutare rapidamente i livelli di inquinamento da metalli pesanti anche in aree marine, è stato sviluppato da ricercatori dell’Istituto di scienze applicate e sistemi intelligenti “Eduardo Caianiello” del Consiglio nazionale delle ricerche in collaborazione con la Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli. 

Il metodo ottico, testato su campioni d’acqua isolati dal fiume Sarno in Campania, è di tipo funzionale, perché non si limita a identificare la presenza del metallo ma riesce a quantificarne gli effetti sulle diatomee, le microalghe impiegate come biosensori, presenti sia in acque dolci sia in acque salate. I ricercatori hanno utilizzato una tecnica di microscopia innovativa detta Fourier Ptychography che, sfruttando una sorgente di luce led, riesce a mappare migliaia di microalghe in una singola immagine con risoluzione sub-micrometrica.

La presenza di grandi concentrazioni di metalli pesanti costituisce un indicatore dell’impatto antropico, soprattutto nelle aree altamente urbanizzate e industrializzate, dove questi metalli possono confluire negli ambienti acquatici. Il loro accumulo nelle microalghe può costituire un problema grave per il possibile trasferimento agli organismi che se ne cibano e anche all’uomo, attraverso la catena alimentare. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Scientific Reports. (Agenbio) Etr 10:00.