Nei giorni scorsi la FNOB al tavolo della CEI su “Le povertà sanitarie in Italia”. Il commento di Zanatta, presidente dell’Ordine dei Biologi del Triveneto

Il 10 maggio scorso, presso l’aula magna “Paolo Zanotto” dell’Università degli studi di Verona, si è tenuto il convegno organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana dal titolo “Le povertà sanitarie in Italia”, a cui hanno partecipato le Federazioni degli Ordini e i Consigli nazionali delle professioni sanitarie e sociosanitarie.

“Nonostante la forte impronta universalistica del nostro Servizio Sanitario Nazionale – ha scritto la CEI nella presentazione dell’evento – parte consistente delle cure resta drammaticamente a carico dei cittadini. Tanto che sempre più persone non hanno accesso alle terapie: per ragioni economiche, sono oltre tre milioni i cittadini che rinunciano alle cure perché non possono permettersele, ma anche perché non conoscono i loro diritti e le possibilità di richiedere aiuti. Le professioni sanitarie, da parte loro, sono chiamate a essere garanti e artefici dei diritti dei cittadini: il diritto alla salute, innanzitutto, il diritto all’uguaglianza, il diritto stesso a vedersi garantiti i diritti fondamentali e inviolabili”.

In rappresentanza della Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi, presieduta da Vincenzo D’Anna, è intervenuta Lucia Zanatta, presidente dell’Ordine dei Biologi del Veneto, del Friuli-Venezia Giulia e del Trentino-Alto Adige. “Se agiamo anzitempo con gli stili di vita corretti – è stato il suo commento – attuando un programma per la promozione della salute globale, potremmo prevenire molte patologie croniche e tumorali rendendo il sistema sanitario nazionale sostenibile e non più sovraccarico. In questo modo i pazienti avranno accesso ad una sanità di eccellenza”.