Roma, 20 maggio 2024 (Agenbio) – Un’associazione significativa tra bassi livelli di albumina nel sangue e un aumento del rischio di mortalità per malattie vascolari e cancro in individui anziani è stata dimostrata da una ricerca dell’Università La Sapienza di Roma in collaborazione con I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli, Mediterranea Cardiocentro di Napoli e Università LUM di Casamassima.
Condotto sulla base dei dati raccolti dallo studio epidemiologico Moli-sani e pubblicata sulla rivista scientifica eClinical Medicine-Lancet, lo studio ha analizzato un vasto gruppo di persone (circa 18.000 soggetti, dei quali 3.299 di età pari o superiore ai 65 anni), dimostrando che livelli di albumina inferiori a 35 g/L sono collegati a un rischio maggiore di morte negli anziani, anche in assenza di malattie renali o epatiche e stati infiammatori acuti, che possono influenzarne i livelli.
“La diminuzione di albumina – dice Francesco Violi, Professore Emerito della Sapienza Università di Roma e ideatore dello studio – accentua lo stato infiammatorio sistemico, facilitando l’iperattività delle cellule predisposte alla cancerogenesi o alla trombosi. È importante, in questo contesto, sottolineare che cancro e infarto cardiaco condividono una base comune proprio nella presenza di uno stato infiammatorio cronico, e che pazienti a rischio di malattie cardiovascolari, come i diabetici e gli obesi, sono anche a rischio di cancro”. (Agenbio) Cdm 11:00.