Streptococco, studio del Gemelli spiega come difendersi dalle infezioni

Roma, 21 maggio 2024 (Agenbio) – I risultati di un lavoro pubblicato su Lancet Microbe da ricercatori della Pediatria e della Microbiologia della Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS e Università Cattolica aprono la strada a considerazioni su come comportarsi nel caso di un’infezione da Streptococco.

Nel 2023 c’è stata un’importante recrudescenza soprattutto a carico dei bambini in età prescolare (3-6 anni), per il debito immunologico maturato negli anni del Covid, dovuto ad una mancata esposizione.

La ricerca, condotta su un arco temporale di sei anni (dal 2018 al 2023), ha indagato l’incidenza dell’infezione da Streptococcus pyogenes (GAS), analizzando oltre 1.800 campioni.

«Rispetto all’evoluzione epidemiologica, – spiega Maurizio Sanguinetti, ordinario di Microbiologia all’Università Cattolica, direttore del Dipartimento Scienze di Laboratorio e infettivologiche, direttore della UOC Microbiologia del Policlinico Gemelli – la nostra ricerca, e varie altre evidenze pubblicate in letteratura, segnalano un po’ ovunque tanti piccoli outbreak da Streptococco piogeno, con un aumento delle patologie invasive, legate in particolare all’immunotipo M1 che è il più grave e virulento.

Questo ci porta ad un’altra importante riflessione – prosegue l’esperto – e cioè che la diagnostica di queste infezioni deve essere effettuata in modo opportuno. I test antigenici rapidi effettuati in farmacia possono essere un valido strumento di screening, anche se sono gravati da tanti risultati falsi positivi e falsi negativi. Ma se un bambino è fortemente sintomatico e risulta negativo al test rapido, sarebbe opportuno ripetere il test in un laboratorio per confermare questa diagnosi».

«Lo stesso ragionamento vale anche in caso di positività al test rapido – continua Sanguinetti – solo un tampone faringo-tonsillare effettuato in laboratorio, seguito da esame colturale, permette di caratterizzare il microrganismo, con ricadute sia diagnostiche che epidemiologiche per valutare l’eventuale circolazione di ceppi iper-virulenti. Dunque, sì al test in farmacia, da integrare però in alcuni casi da una conferma/approfondimento in laboratorio». (Agenbio) Etr 12:00.