Roma, 27 maggio 2024 (Agenbio) – Un nuovo modello per prevedere gli effetti del cambiamento climatico sulla trasmissione della malaria in Africa potrebbe portare a interventi più mirati per controllare la malattia: è quanto emerge da uno studio dell’Università di Leeds pubblicato sulla rivista Science, che ha utilizzato diversi modelli climatici e idrologici per includere processi reali di evaporazione, infiltrazione e flusso attraverso i fiumi.
“Man mano che diventano disponibili stime sempre più dettagliate dei flussi d’acqua, possiamo utilizzare questa comprensione per indirizzare la definizione delle priorità e la personalizzazione degli interventi contro la malaria in modo più mirato e informato. Ciò è davvero utile date le scarse risorse sanitarie che spesso sono disponibili”, ha dichiarato Mark Smith, autore principale dello studio.
I ricercatori prevedono che le condizioni calde e secche causate dai cambiamenti climatici porteranno a una diminuzione complessiva delle aree adatte alla trasmissione della malaria dal 2025 in poi. Il nuovo approccio basato sull’idrologia mostra anche che i cambiamenti nell’idoneità alla malaria si osservano in luoghi diversi e sono più sensibili alle future emissioni di gas serra di quanto si pensasse in precedenza. (Agenbio) Cdm 10:00.