Roma, 27 maggio 2024 (Agenbio) – Secondo uno studio dell’università olandese di Wageningen, pubblicato su NeoBiota, i pesci scorpione provenienti dall’Africa si stanno diffondendo sempre di più nelle acque del Mediterraneo.
La loro presenza capillare e massiccia nel Mare Nostrum rappresenta un pericolo per gli ecosistemi, perché si tratta di una specie invasiva e vorace, che mette a rischio l’ittiofauna locale.
Di pesci scorpione se ne contano una dozzina di specie diverse, appartenenti al genere Pterois. Quella che sta creando problemi nel Mediterraneo, però, è Pterois miles, originaria del Mar Rosso e che si ipotizza sia approdata nel nostro mare passando per il canale di Suez.
Le prime osservazioni registrate risalgono al 2013, tra Turchia, Libano e Siria, e da allora si sono moltiplicate: nel triennio 2020-2022, in particolare, i pesci scorpione sono arrivati anche sulle coste italiane, con avvistamenti in Sicilia e Sardegna.
Le loro potenziali prede non li conoscono e, dunque, non sono abituate a fuggire appena li vedono.
I pesci scorpione, inoltre, sono molto velenosi e la puntura di una delle loro spine dorsali può essere letale anche per un essere umano. (Agenbio) Etr 12:00.