Roma, 11 giugno 2024 (Agenbio) – Un gruppo di ricerca dell’Università di Bologna ha definito per la prima volta la localizzazione e il contesto genomico in cui si originano le rotture indotte dall’inibizione della DNA topoisomerasi I, una proteina fondamentale in molti processi biologici delle cellule.
I risultati, pubblicati sulla rivista Science Advances, potrebbero portare a considerevoli passi avanti nello sviluppo di nuove terapie antitumorali.
Una delle più importanti funzioni della topoisomerasi I è la regolazione del superavvolgimento del DNA. La molecola del DNA è infatti solitamente ripiegata più volte su sé stessa per poter essere alloggiata dentro al nucleo della cellula, e viene “rilassata” solo in momenti particolari come la replicazione e la trascrizione.
Questa suo ruolo fondamentale per la vita delle cellule rende la topoisomerasi I un importante target delle terapie antitumorali: la sua inibizione porta infatti a rotture del filamento di DNA, impedendo la replicazione delle cellule malate.
«Utilizzando tecnologie di sequenziamento del genoma siamo riusciti a mappare, sull’intero genoma umano, le rotture a doppio filamento del DNA e abbiamo integrato questi dati con le mappe genomiche di altri importanti fattori legati al processo di trascrizione del DNA», spiega Giovanni Capranico, professore al Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell’Università di Bologna, che ha coordinato lo studio. «Quindi, grazie all’integrazione e all’analisi bioinformatica di questi dati, siamo riusciti per la prima volta a definire il luogo e il contesto genomico in cui avvengono le rotture indotte dall’inibizione della DNA topoisomerasi I. E abbiamo scoperto anche che questo meccanismo di rottura si origina solo all’inizio della fase del ciclo cellulare in cui si replica il DNA». (Agenbio) Etr 09:00.