Roma, 12 giugno 2024 (Agenbio) – Arrivano buone notizie per i malati di mieloma multiplo che non possono sottoporsi a trapianto. I dati dello studio di fase 3 Imroz hanno dimostrato come l’anticorpo monoclonale isatuximab, in combinazione con lo standard di cura bortezomib, lenalidomide e desametasone (VRd), abbia ridotto significativamente il rischio di progressione della malattia o di morte rispetto a VRd seguito da Rd. Tali risultati sono stati condivisi al meeting annuale dell’American society of clinical oncology (Asco) e pubblicati sul New England Journal of Medicine. In una nota è specificato che l’uso di isatuximab in combinazione con VRd nei pazienti Ndmm non eleggibili al trapianto è sperimentale e non è stato ancora valutato da alcuna autorità regolatoria. Michele Cavo, direttore dell’Uoc di Ematologia ‘Seragnoli’, Irccs Aou Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna, Università degli Studi di Bologna, e Principal Investigator di Imroz per l’Italia, ha spiegato l’importanza di questi risultati incoraggianti: “I risultati dello studio Imroz confermano il potenziale di isatuximab come nuovo caposaldo nel trattamento del mieloma multiplo di nuova diagnosi. I dati mostrano infatti un significativo vantaggio in termini di sopravvivenza libera da progressione di malattia in pazienti non eleggibili al trapianto”. (Agenbio) Des 10:00