Roma, 12 giugno 2024 (Agenbio) – Centocinquantamila casi a settimana: è questo il bilancio di un’inattesa ondata virale fuori stagione. I sintomi più comuni sono raffreddore, mal di gola, naso che cola e tosse, ma, secondo quanto spiegato dal virologo Fabrizio Pregliasco, la durata non è superiore a pochi giorni. La nota positiva è che con l’avvento dell’estate che comporta scuole chiuse e attività professionali ridotte la curva è destinata drasticamente a calare, come sottolineato da Pier Luigi Lopalco, docente di Epidemiologia all’Università del Salento. Il più diffuso attualmente in Italia, tra i virus respiratori ancora in circolazione, è il rhinovirus. Gli altri li elenca Pregliasco: “Seguono nell’ordine il virus parainfluenzale (sintomi influenzali), gli enterovirus (anche vomito e diarrea), gli adenovirus (anche congiuntiviti e gastroenteriti) e il metapneumovirus (naso che cola, febbre, tosse e respiro sibilante e, se l’infezione è grave, distress respiratorio). A ciò bisogna aggiungere “alcuni focolai del virus Sars-CoV-2, che quindi persistono, contribuendo alla complessità della situazione sanitaria attuale”. Il rischio è soprattutto per bambini e anziani, per i quali le conseguenze possono essere più pesanti. (Agenbio) Des 11:00