Roma, 13 giugno 2024 (Agenbio) – Dei nuovi sensori indossabili altamente sensibili – molto più della pelle – sono stati messi a punto da Anna Maria Coclite, professoressa di Fisica della materia all’Università di Bari nonché ex “cervello in fuga” rientrato in Italia dopo 14 anni di lavoro tra il MIT di Boston e l’Università di Graz in Austria. La scienziata spiega che i sensori «sono sensibili contemporaneamente a tre stimoli: umidità, pressione e temperatura. Ma soprattutto questa sensibilità è su scala molta piccola, più piccola della risoluzione della pelle umana che riesce a sentire oggetti che hanno un’area di 1mm. Il nostro dispositivo è in grado di percepire sotto questa misura (0,25)». Inoltre, aggiunge che la particolarità della geometria di questi strumenti è la loro applicazione in diversi campi, dalle protesi ai guanti per migliorare il lavoro dei medici durante le operazioni chirurgiche. Infatti, i sensori progettati potrebbero avere un ruolo specifico in sala operatoria nell’aiutare i professionisti sanitari nel rilevare i tessuti umani che cambiano nella loro rigidità, una vena o un muscolo. Grazie a sensori bionici, le protesi high-tech sono molto simili agli arti nella capacità di riprodurre la sensazione del tatto, del calore e del freddo. Negli obiettivi futuri del team di ricerca c’è la volontà di testare il prototipo degli speciali dispositivi in ambienti diversi collaborando con il settore biomedico per creare protesi come ad esempio quelle “comandabili” col pensiero ed altro. (Agenbio) 11:00 Anna Lavinia