Roma, 14 giugno 2024 (Agenbio) – Il magma può essere utilizzato come fonte di energia semi-infinita, ma per farlo è prima necessario capire dove si trova sotto i nostri piedi e come si muove. Per la prima volta, grazie ad innovative tecniche di geodesia satellitare, un team di ricercatori dell’Università di Pisa è riuscito a studiare il magma a profondità sinora mai esplorate per capire come si muove e come risale verso la superficie.
Il monitoraggio satellitare è durato dal 2014 al 2021 e ha riguardato il rift dell’Afar, una depressione nel Corno d’Africa tra Stato di Gibuti, Eritrea, Somalia ed Etiopia dove si trova il punto più basso del continente africano.
I risultati hanno rilevato un sollevamento della crosta terrestre di circa 5 mm all’anno, rivelando la comune origine di fenomeni in superficie molto distanti fra loro.
«Nel nostro studio – spiega il ricercatore Alessandro La Rosa – abbiamo dimostrato che l’afflusso di magma è avvenuto simultaneamente in quattro diversi luoghi, distanti decine di chilometri e a profondità comprese tra 9 e 28 chilometri, causando il sollevamento della superficie su una zona larga circa 100 chilometri».
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature Communications. (Agenbio) Etr 11:00.