Roma, 24 giugno 2024 (Agenbio) – Uno studio pubblicato su Royal Society Open Science ha rianalizzato i resti di una volpe morta 1.500 anni fa in Argentina e ipotizzato che all’epoca vivesse come animale domestico nelle società di cacciatori raccoglitori. La tesi trae origine dal fatto che le ossa sono state rinvenute accanto a quelle di umani.
Analizzando gli isotopi delle ossa dell’animale, gli scienziati sono riusciti a risalire alla sua dieta, constatando che, diversamente dai suoi simili carnivori, questa volpe mangiava lo stesso cibo degli abitanti umani della zona, compreso il mais.
I resti, che risalgono a circa 600-800 anni prima dell’arrivo dei cani domestici in Patagonia, appartengono alla specie Dusicyon Avus, grande circa quanto un pastore tedesco, che si estinse 500 anni fa. Secondo Ophélie Lebrasseur, una degli autori della ricerca, lo stato di conservazione dell’animale suggerisce che venne seppellito volontariamente e non abbandonato. (Agenbio) Etr 12:00.