Roma, 3 luglio 2024 (Agenbio) – L’obesità è anche una questione genetica. Lo ha rivelato uno studio guidato dall’Università di Exeter nel Regno Unito, che ha identificato nel gene SMIM1 una possibile chiave dell’eccessivo sovrappeso di alcuni individui. Ciò che hanno scoperto i ricercatori, in buona sostanza, è una variante genetica che disabilita il gene SMIM1 che sarebbe quello predisposto al sovrappeso e all’obesità nelle persone in cui è presente, riducendo il dispendio energetico a riposo, ossia l’energia consumata dall’organismo per mantenere le funzioni fisiologiche vitali. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Med. Sono stati presi ad esame in totale 500mila casi, le cui informazioni genetiche erano state raccolte nella UK Biobank, la più grande Biobanca del Regno Unito. Di questi, 104 portavano la variante genetica in omozigosi, con un aumento medio di peso di 4,6 kg nelle donne e 2,4 kg negli uomini. Philipp Scherer del Touchstone Diabetes Center ha spiegato che le copie difettose del gene SMIM1 riducono la funzione tiroidea e il dispendio energetico, causando l’accumulo di grasso. Il prossimo passo? Tastare se i farmaci per l’integrazione tiroidea possono trattare l’obesità nelle persone con questa variante genetica. (Agenbio) Des 11:00