Roma, 18 luglio 2024 (Agenbio) – È stato pubblicato sul Journal of Hepatology lo studio condotto da un team dell’Institute for Basic Science (IBS) del Korea Virus Research Institute (KVRI), coordinato da Eui-Cheol Shin, secondo il quale dall’infezione cronica da virus dell’epatite C (HCV), nelle cellule T regolatorie restano tracce di “cicatrici epigenetiche”, apprezzabili anche dopo aver sconfitto la malattia. Si tratta di un’infezione che può portare a gravi complicazioni, come cirrosi epatica e cancro al fegato, ma è curabile attraverso antivirali ad azione diretta (DAA), che hanno determinato alti tassi di guarigione. Lo studio ha esaminato pazienti con infezione cronica da HCV che avevano raggiunto una risposta virologica sostenuta (SVR) dopo il trattamento con antivirali ad azione diretta. Si è scoperto che la frequenza delle cellule TREG attivate era elevata durante il trattamento e continuava ad esserlo anche dopo l’eliminazione del virus. Attraverso analisi genetiche approfondite, il team ha rilevato che le TREG dei pazienti affetti da HCV rimanevano alterate anche dopo l’eradicazione del virus, continuando ad esprimere caratteristiche infiammatorie e a produrre citochine come TNF, IFN-γ e IL-17A, fino a sei anni dopo l’infezione. La persistenza delle caratteristiche infiammatorie nelle cellule TREG suggerisce che i pazienti potrebbero essere a rischio di disregolazione continua del sistema immunitario. “I risultati evidenziano la necessità di un monitoraggio anche dopo che l’HCV è stato eliminato – conclude Eui Cheol – Comprendendo i meccanismi alla base di questi cambiamenti immunitari persistenti, possiamo sviluppare strategie più efficaci per garantire il recupero completo e migliorare la qualità della vita dei pazienti”. (Agenbio) Mmo 9:00