Roma, 19 luglio 2024 (Agenbio) – Sono stati pubblicati su JCI insight i risultati di una ricerca internazionale coordinata dalla Sapienza di Roma e sostenuta da Fondazione Airc, nella quale un gruppo di scienziati coordinati da Silvia Piconese ha scoperto come le cellule immunitarie Treg, tra le responsabili della crescita dei tumori, si moltiplicano grazie all’apporto di ferro. Sono cellule che invece di combattere un cancro, lo aiutano a progredire. Per fare ciò hanno bisogno di energia e di vari nutrienti tra cui appunto il ferro, un elemento vitale per tutte le cellule dell’organismo. Il ferro è coinvolto in molte reazioni metaboliche e per questo ha un ruolo fondamentale sia nelle risposte immunitarie contro i tumori, sia nei processi deviati che aiutano il cancro a progredire. Il team guidato da Silvia Piconese, del Dipartimento di Medicina traslazionale e di precisione della Sapienza, ha scoperto che le cellule Treg impegnate nella proliferazione tumorale sfruttano un meccanismo assolutamente fisiologico, attivo dalle prime settimane di vita dei neonati. Dopo la nascita si assiste a una vigorosa proliferazione di questo tipo di cellule, grazie all’apporto di ferro da parte della madre. Tale crescita è essenziale per uno sviluppo armonioso del neonato e per la sua salute immunologica. Il tumore utilizza a proprio vantaggio questo meccanismo. La ragione sta nel fatto che sia le Treg neonatali, sia quelle tumorali espongono sulla propria superficie il recettore per la cosiddetta transferrina, la principale proteina di trasporto del ferro nel sangue. I ricercatori hanno studiato in laboratorio un sistema sperimentale, nel quale grazie a modifiche di ingegneria genetica le cellule Treg erano state private del recettore della transferrina. “Con nostra sorpresa – spiega Silvia Piconese – abbiamo scoperto che, prima che nel tumore, questo meccanismo aveva un ruolo nella vita dei neonati. All’inizio questa osservazione ci aveva scoraggiato, perché il meccanismo che avevamo identificato non è specifico del tumore – continua Piconese – in seguito, però, abbiamo capito che l’osservazione era comunque importante, perché voleva dire che il tumore usa a proprio vantaggio un meccanismo che è necessario alla nostra vita. La biologia, e l’immunologia in particolare, ci insegnano proprio questo: che nessuna cellula è di per sé “cattiva”, neanche le Treg che aiutano il tumore. Semplicemente, le Treg usano i meccanismi che nel corso dell’evoluzione si sono affermati come utili alla sopravvivenza della specie”. Lo sviluppo delle cellule Treg, insieme alla possibilità di regolare la risposta immunitaria, dipendono anche dalla quantità di ferro disponibile. Tra metabolismo e immunità, l’interazione è bidirezionale. La proliferazione delle Treg ha infatti un impatto sui livelli di ferro circolante. Questo a sua volta può cambiare la composizione del microbiota intestinale che dal ferro dipende, favorendo la possibile crescita di batteri dannosi. Lo studio ha dimostrato che, quando le Treg non possono captare il ferro, il ferro si accumula in circolo. I batteri che vivono nell’intestino sono molto affamati di ferro. Se però di ferro ce n’è troppo, questo può favorire la crescita di batteri dannosi. “Il nostro lavoro ha rivelato che le Treg dipendono dalla disponibilità di ferro. Questo implica che potrebbe essere possibile influenzare le funzioni di queste cellule modificando i livelli di ferro per esempio con la dieta o con farmaci specifici” commenta Ilenia Pacella, prima autrice dell’articolo. (Agenbio) 13:00 Mmo