Roma, 26 luglio 2024 (Agenbio) – Uno studio condotto da Xiao Liu della Tsinghua University, insieme ad alcuni suoi colleghi, ipotizza che gli effetti anti-invecchiamento del retinolo sarebbero legati all’interazione con i microbi della pelle. Il team ha reclutato 9 donne cinesi tra i 22 e 38 anni, alle quali è stato chiesto loro di usare una lozione sviluppata da HBN contenente lo 0,15% di retinolo ogni sera per 28 giorni, evitando l’uso di altri prodotti. I ricercatori hanno raccolto tamponi cutanei il primo giorno e ogni settimana successiva. Hanno poi estratto il DNA dai tamponi, che hanno sequenziato per mappare i microbiomi cutanei delle donne. Dopo una settimana, le donne avevano livelli ridotti di batteri Stenotrophomonas maltophilia e Pseudomonas, fautori di infezioni della pelle e dei tessuti molli. Testando il contenuto di umidità della pelle si è scoperto anche che la lozione migliorava l’idratazione della pelle, dettata da una maggiore elasticità e a una ridotta profondità delle rughe. Il team pensa che i microbi, Corynebacterium kefirresidentii e specie di Sericytochromatia, siano coinvolti nel primo passaggio della reazione che converte il retinolo in acido retinoico. In un’altra parte dell’esperimento, si è analizzato i tamponi per i metaboliti di basso peso molecolare coinvolti nelle reazioni delle cellule della pelle, che possono essere marcatori di pelle sana. La lozione è stata collegata a un aumento dei metaboliti associati alla produzione di vitamina B1, che è stata collegata alla riparazione delle cellule della pelle e al mantenimento di una barriera sana per trattenere l’idratazione. “C’è una significativa necessità nella comunità di ricerca di capire cosa fa il microbiota della pelle, cosa che questo studio ha affrontato valutando i metaboliti della pelle”, afferma Holly Wilkinson dell’Università di Hull. Secondo il quale lo studio dovrebbe essere esteso ad anziani e persone di diverse etnie per valutare gli effetti del retinolo in modo più ampio. (Agenbio) Mmo 12:00