Roma, 30 luglio 2024 (Agenbio) – Le ulcere cutanee croniche del piede e della gamba colpiscono l’1-2% della popolazione, interessando in particolare gli anziani, ma non solo. Queste lesioni possono essere estremamente dolorose e limitare gravemente la socialità, l’igiene personale, e in alcuni casi portare a disabilità, costringendo i pazienti a rimanere a letto e a provocare anche assenze dal lavoro. Un recente studio condotto dall’IDI-IRCCS, Istituto Dermopatico dell’Immacolata di Roma, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, l’Università degli Studi di Salerno e Kelyon di Napoli, ha dimostrato che un nuovo protocollo terapeutico a base di tobramicina, un antibiotico già utilizzato in oftalmologia per il trattamento delle infezioni oculari, è in grado di migliorare sensibilmente la condizione di questi pazienti e la loro qualità della vita. Lo studio, pubblicato sulla rivista ”Experimental Dermatology”, ha coinvolto cinque pazienti con ulcere croniche avanzate infette dal batterio “Pseudomonas Aeruginosa”, una delle principali cause di infezioni gravi in queste ferite.
I ricercatori hanno trattato i pazienti con un protocollo off-label, utilizzando garze impregnate di un unguento a base di tobramicina allo 0,3%, applicato quotidianamente sulle lesioni. I risultati sono stati sorprendenti: in soli 90 giorni, le ulcere, che prima erano state trattate senza successo con altri antibiotici, sono migliorate rapidamente, con la guarigione completa delle lesioni. Questo approccio ha ottenuto risultati mai registrati prima, con un antibiotico topico usato in oftalmologia che ha dimostrato un’efficacia mai vista prima sulla pelle.
Le ulcere cutanee rappresentano circa il 70% delle ferite croniche e sono frequentemente complicate da superinfezioni batteriche, con “Pseudomonas Aeruginosa” come uno degli agenti più comuni. Questo batterio è particolarmente problematico poiché è spesso resistente a più antibiotici, rendendo difficile trattare le infezioni e favorendo la cronicizzazione delle ferite. Inoltre, “Pseudomonas Aeruginosa” è un patogeno appartenente al gruppo ESKAPE, composto da batteri che sono tra i principali responsabili delle infezioni ospedaliere. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha identificato questi microrganismi come una priorità per lo sviluppo di antibiotici più efficaci.
Nel dettaglio, lo studio, condotto tra il 2018 e il 2022, ha esaminato un ampio numero di campioni di ulcere raccolti da pazienti con infezioni croniche. Dei 3798 tamponi raccolti, l’80% mostrava segni di colonizzazione batterica, e nel 28% dei casi era presente “Pseudomonas Aeruginosa” resistente ai farmaci. Questo batterio era sensibile alla tobramicina in circa l’80% dei casi, rendendola una scelta terapeutica efficace. Successivamente, il trattamento con il nuovo protocollo a base di tobramicina è stato applicato su cinque pazienti, tutti con ulcere di lunga durata, che non rispondevano ad altri trattamenti. Le condizioni iniziali erano gravi, con infiammazione intensa, dolore, e una produzione abbondante di essudato. Tutti i pazienti mostravano un’alta disabilità e una qualità della vita notevolmente compromessa.
Il trattamento con le garze medicate alla tobramicina ha prodotto fin da subito un miglioramento evidente, con una riduzione dell’infiammazione e del dolore. Col passare del tempo, le ulcere si sono progressivamente guarite, e in tutti i casi si è verificata l’eradicazione del batterio dalle ferite. Il trattamento ha mostrato così un elevato potenziale terapeutico per il trattamento delle ulcere croniche.
L’obiettivo futuro dei ricercatori è che questo trattamento, per il quale è stata depositata domanda di brevetto, possa diventare una terapia disponibile per i pazienti anche a domicilio, migliorando ulteriormente la loro qualità della vita. Le ulcere croniche sono causate da una serie di fattori, tra cui problemi vascolari o metabolici, come nel caso di pazienti diabetici, e possono verificarsi anche dopo interventi chirurgici riparativi. L’innovativo trattamento con tobramicina rappresenta una nuova speranza per questi pazienti, in particolare per gli anziani, che sono i più colpiti da queste dolorose e invalidanti lesioni. (Agenbio) Eleonora Caruso 9:00