Roma, 31 luglio 2024 (Agenbio) – Un’efficace soluzione antisismica, che potrebbe essere la strada per rafforzare gli edifici storici coniugando sicurezza e conservazione delle antiche case in pietra: è il cuore del progetto RIPARA, al quale hanno partecipato l’Agenzia ENEA, l’azienda EdilCAM Sistemi e le Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, Sapienza e Roma Tre, quest’ultima nel ruolo di coordinatore. Le nuove tecnologie potranno rendere gli edifici idonei a resistere a oltre due volte le accelerazioni del sisma del 2016. Nella prima fase del progetto i ricercatori hanno utilizzato elementi in pietra prelevati dalle macerie di edifici crollati a seguito del terremoto del 2016 per replicare murature tipiche delle costruzioni storiche dei borghi dell’Italia centrale; il prototipo è stato poi testato sulle tavole vibranti del Centro Ricerche ENEA Casaccia (tra le più grandi in Europa, in grado di muoversi nelle sei dimensioni spaziali) dove sono state riprodotte le stesse scosse del terremoto dell’Italia Centrale del 2016 e del 2017. Successivamente i muri sono stati riparati e rinforzati con due soluzioni innovative integrate con l’inserimento di un sistema di monitoraggio basato su sensori in fibra ottica. (Agenbio) Cdm 11:00