Roma, 7 agosto 2024 (Agenbio) – Pubblicato sulla rivista Genes, uno studio condotto dagli scienziati dell’Università di Cambridge da cui emerge che l’atrofia progressiva della retina (PRA), una malattia canina genetica che provoca una degenerazione progressiva nella parte posteriore dell’occhio, potrebbe essere eliminata attraverso uno specifico intervento genetico. Il team, guidato da Katherine Stanbury, ha identificato la mutazione genetica che causa la condizione nei cani da pastore inglesi, sviluppando un test del DNA per riconoscerla. I cani con PRA, sono caratterizzati da visione normale alla nascita, e perdita progressiva che porta alla completa cecità entro i primi quattro o cinque anni di vita. Il gruppo di ricerca ha scoperto la mutazione genetica responsabile dell’atrofia progressiva della retina. Generalmente, la PRA non viene diagnosticata prima della mezza età del cane, dopo l’età riproduttiva. “Quando i nostri amici iniziano a perdere la vista non esiste alcuna cura – sottolinea Stanbury – ma ora abbiamo un test del DNA, per cui potremmo essere in grado di controllare la malattia e ridurre significativamente il rischio di trasmissione”. La mutazione genetica responsabile della malattia è recessiva, per cui la prole è a rischio solo se entrambi i genitori sono portatori. Gli autori hanno sviluppato un kit di test, che permette di stabilire il rischio di PRA sulla base di un campione di saliva. “Questo strumento diagnostico ha il potenziale per essere davvero rivoluzionario – conclude Cathryn Mellersh dell’Universita’ di Cambridge – non tanto in termini di cura, quanto di prevenzione. La PRA è simile a una malattia umana nota come retinite pigmentosa, ma nei cani ci si accorge del deterioramento della vista solo dopo che iniziano a reagire in modo scomposto all’ambiente. Grazie al nuovo test, possiamo valutare il rischio di atrofia progressiva della retina prima della comparsa dei sintomi, e prendere decisioni informate per salvaguardare la prole dei nostri amici a quattro zampe”. (Agenbio) Mmo 12:00