Roma, 23 agosto 2024 (Agenbio) – Il ritiro dei ghiacciai è uno dei segnali più evidenti del cambiamento climatico e, ovunque questo avvenga, la colonizzazione e l’interazione di microrganismi, di flora e di fauna, segue una dinamica simile: è quanto emerge da una ricerca dell’Università Statale di Milano pubblicata su Nature. Negli ultimi 10 anni il team ha raggiunto aree di tutto il mondo in cui i ghiacciai si stanno ritirando, raccogliendo oltre 1200 campioni di suolo in prossimità di cinquanta ghiacciai, e li hanno portati in laboratorio per studiare il suolo e la biodiversità ad esso associata. Tramite innovativi approcci basati sul DNA ambientale, sono riusciti per la prima volta ad analizzare in modo esaustivo tutti gli organismi che vivono in queste aree. Nei primissimi anni sono presenti solo micro-organismi, che possono sviluppare comunità singolarmente ricche anche subito dopo il ritiro dei ghiacciai. Basta una decina d’anni per la colonizzazione delle piante, che a loro volta facilitano l’arrivo da parte degli animali. Più passa il tempo più è probabile che nuovi organismi colonizzino queste aree. Tuttavia, le interazioni tra organismi sembrano essere il processo più importante per la dinamica di questi ecosistemi: i microorganismi aiutano le piante e promuovono lo sviluppo di suoli fertili, le piante aiutano la creazione di nuovi habitat e aumentano la disponibilità di cibo per gli animali, i diversi animali interagiscono tra loro, nei rapporti tra prede e predatori, tramite il ruolo di “ingegneri ecosistemici” (come i lombrichi) e come facilitatori del miglioramento della disponibilità di nutrienti nel suolo. (Agenbio) Cdm 9:00