Roma, 23 agosto 2024 (Agenbio) – Uno studio clinico condotto presso l’Oregon Health & Science University e pubblicato su JAMA Network Open suggerisce che un sottoinsieme di anziani con una predisposizione genetica al morbo di Alzheimer potrebbe trarre beneficio dagli integratori di olio di pesce. Tra i soggetti arruolati, portatori del gene APOE4 – che indica un rischio più elevato di sviluppare l’Alzheimer – lo studio ha mostrato una riduzione della degradazione delle cellule nervose nel cervello. Metà dei partecipanti assumeva integratori di olio di pesce arricchito con omega-3 ogni giorno, mentre metà assumeva un placebo a base di soia. Le due risonanze magnetiche che misuravano il grado di lesioni della sostanza bianca all’inizio e alla fine del periodo di studio hanno rilevato una leggera riduzione nella progressione di queste lesioni, ma non abbastanza da essere statisticamente significativa tra i due gruppi. Tra i portatori di APOE4, tuttavia, i ricercatori hanno misurato una drastica riduzione nella rottura dell’integrità delle cellule cerebrali già dopo un anno dal trattamento con olio di pesce, rispetto al gruppo con olio di soia. (Agenbio) Cdm 12:00