Roma, 5 settembre 2024 (Agenbio) – Da ormai qualche anno la Sardegna sta soffrendo per la “sa siccagna”, la siccità o fenomeni in cui le piante e i territori risultano secchi. Lo scorso inverno è piovuto pochissimo e le temperature, a causa della crisi del clima, sono risultate particolarmente elevate, ben sopra (anche di due gradi) rispetto alle medie passate del periodo. Queste condizioni, esacerbate appunto dalla crisi del clima, stanno favorendo il diffondersi di un agente patogeno, come la Phytophthora, che porta al marciume delle radici e contribuisce, in un paesaggio già provato appunto dalla siccità, a mettere in ginocchio i boschi sardi. Oggi i boschi risultano di conseguenza – e lo dimostrano anche le immagini satellitari di Copernicus, così come i report dell’Agenzia regionale Forestas – sempre più ingialliti e secchi. La stessa Forestas ha definito il fenomeno come “preoccupante”, ricordando come sono sempre di più le zone interessate: il Sarrabus-Gerrei, l’Ogliastra, l’area di Gutturumannu, ma anche Linas, Gallura e nel Mejlogu, il Supramonte e varie parti del Nuorese dove stanno morendo sempre più lecci. (Agenbio) Gta 10:00