Roma, 12 settembre 2024 (Agenbio) – Con ben trent’anni di anticipo sarà possibile prevedere il rischio cardiovascolare nella donna. Questo risultato sorprendente per la prevenzione primaria è stato raggiunto da alcuni scienziati del Center for Cardiovascular Disease Prevention del Brigham and Women’s Hospital di Boston che hanno misurato alcuni lipidi nel flusso sanguigno insieme ai valori della proteina C-reattiva (PCR), un marcatore dell’infiammazione. I ricercatori hanno raccolto dati derivanti da 27.939 operatrici sanitarie che hanno partecipato attivamente allo studio a partire dagli anni ’90 (tra il 1992 e il 1995). Le donne monitorate nel corso dei 30 anni hanno avuto un infarto, un ictus, un intervento chirurgico per la circolazione sanguigna e un decesso a causa di problemi cardiovascolari. Gli scienziati hanno mostrato – attraverso valori registrati sui parametri considerati – che la PCR, il colesterolo lipoproteico a bassa densità (LDL), la lipoproteina(a), un lipide in parte costituito da LDL possono singolarmente predire il rischio di questi eventi cardiovascolari. Nello specifico, livelli alti di colesterolo LDL erano associati a un rischio elevato di sviluppare malattie cardiache (+36%), mentre PCR elevata nelle donne aumentava il rischio del 70% più alto di incorrere in problematiche cardiovascolari. I risultati conseguiti mostrano l’importanza di valutare differenti fattori ma potrebbero essere anche utili per definire attività e strategie precoci al fine di rilevare tempestivamente le malattie cardiache. (Agenbio) Anna Lavinia 9:00