Roma, 12 settembre 2024 (Agenbio) – Uno studio internazionale coordinato dall’Ospedale San Raffaele di Milano ha dimostrato, su modelli preclinici, l’efficacia di nanoparticelle d’oro per la diagnosi e la cura dei tumori alla vescica inferiori a 1 millimetro. Questa scoperta può gettare le basi per ridurre al minimo le recidive ed eliminare il problema della resistenza alle terapie. Si tratta di minuscoli lingotti d’oro (lunghi pochi nanometri) che inseriti in vescica prima riconoscono e dopo si legano a cellule tumorali. Le nanoparticelle definite gold nanorods emettono ultrasuoni al fine di rendere visibili le cellule tumorali tramite l’ecografia. Il cancro alla vescica è una delle neoplasie più diffuse al mondo, una delle più difficili da curare ed estremamente complicata da rimuovere. È per questo che l’innovativo progetto di ricerca potrà fare la differenza per la salute di tantissimi pazienti. Massimo Alfano alla guida del team di lavoro ha spiegato che sono riusciti «a sviluppare una soluzione unica per i problemi che questa forma di neoplasia comporta. In clinica si definisce approccio teragnostico: grazie alle gold nanorods siamo in grado di combinare la diagnosi e la terapia in un unico processo» e inoltre ha aggiunto che «essendo le particelle instillate direttamente in vescica e poiché l’oro è un materiale biocompatibile, non si rischiano effetti collaterali nei tessuti o negli organi circostanti non neoplastici, effetti che una terapia farmacologica o immunoterapica non potrebbe garantire». (Agenbio) Anna Lavinia 10:00