Roma, 18 settembre 2024 (Agenbio) – Le persone affette da depressione sembrano manifestare una rete cerebrale quasi due volte più grande rispetto alla maggior parte della popolazione. Lo evince uno studio, pubblicato su Nature, condotto dagli scienziati del Weill Cornell Medicine. Il team, guidato da Conor Liston e Charles Lynch, ha valutato 141 individui con depressione confrontati con 37 persone sane. Sono state identificate solo modeste differenze nella struttura e nella connettività del cervello nelle persone con depressione, limitando così la comprensione dei meccanismi alla base dell’insorgenza della malattia. Il gruppo di ricerca ha utilizzato una tecnica chiamata mappatura funzionale di precisione in un’analisi primaria di persone con depressione. I partecipanti di età media 41 anni, e le loro letture sono state confrontate con quelle di 37 soggetti sani. Le analisi sono state replicate in più grandi set di dati esistenti. Si è scoperto che un gruppo di regioni cerebrali, note collettivamente come rete di salienza frontostriatale, si era espanso quasi del doppio nel cervello della maggior parte degli individui con depressione. Una caratteristica stabile nel tempo non influenzata dai cambiamenti dello stato d’animo. Tale espansione è stata rilevata anche nei bambini, molto prima della comparsa dei primi sintomi, che generalmente si manifestano durante l’adolescenza. Le dimensioni della rete di salienza frontostriatale potrebbero quindi essere utilizzate come biomarcatore per il rischio di depressione. Questi risultati potrebbero rappresentare la base per lo sviluppo di futuri interventi terapeutici mirati ai pazienti con depressione. Sarà necessario condurre ulteriori approfondimenti per confermare l’associazione emersa dall’indagine. (Agenbio) Mmo 13:00