Roma, 19 settembre 2024 (Agenbio) – Un team di studiosi dell’Istituto superiore di sanità, Istituto di farmacologia traslazionale del Cnr (Cnr-Ift) e IRCCS San Raffaele di Roma ha scoperto un nuovo meccanismo molecolare alla base della perdita della memoria e delle capacità cognitive che caratterizzano le demenze. Protagonista è una proteina, il cui ruolo è riparare i danni del doppio filamento del DNA provocati da stress e stimoli di natura diversa all’interno dei neuroni. Lo studio, pubblicato su EMBO Reports, dimostra per la prima volta che l’enzima DNA-PKcs – una proteina chinasi coinvolta nei meccanismi di riparazione del DNA all’interno delle cellule nervose di ognuno di noi – è localizzata nelle sinapsi, cioè nel punto di contatto funzionale al livello del quale avviene la trasmissione delle informazioni tra i neuroni. Gli autori hanno dimostrato che nelle sinapsi la DNA-PKcs è responsabile della fosforilazione di PSD-95, una proteina responsabile dell’organizzazione delle sinapsi, della loro struttura e di conseguenza anche della trasmissione dei segnali. «Questa nuova scoperta dimostra che la DNA-PKcs ha un ruolo fondamentale nella memoria e nei deficit cognitivi che caratterizzano l’Alzheimer e le demenze – spiegano Cristiana Mollinari ricercatrice del Cnr-Ift e Leonardo Lupacchini, ricercatore del San Raffaele Roma, primi autori dell’articolo -. Questo studio propone un nuovo scenario in cui nella malattia di Alzheimer, ma non solo, la ridotta attività enzimatica della DNA-PKcs, mediata dall’accumulo di beta-amiloide, provoca la riduzione dei livelli di PSD-95 nelle sinapsi dovuta alla sua mancata fosforilazione, e di conseguenza la disfunzione delle sinapsi, che è alla base della perdita di memoria. La mancata fosforilazione di PSD-95 nelle patologie neurodegenerative caratterizzate da deficit cognitivo, quindi, potrebbe rappresentare un nuovo biomarcatore per la diagnosi precoce e per il monitoraggio nel tempo della malattia». (Agenbio) Etr 11:00