Roma, 3 ottobre 2024 (Agenbio) – I dati dello Snow and Ice Data Center (NSIDC) dell’Università del Colorado e della NASA mostrano come l’11 settembre la banchisa artica abbia raggiunto la sua estensione minima dell’anno, pari a 4,28 milioni di chilometri quadrati. Una estensione che risulta al settimo posto – tra le minime registrate finora dai satelliti – in 46 anni di rilevazioni. Ora, con il ritorno dell’inverno al Polo Nord e la fine dell’estate, il ghiaccio marino dell’oceano polare sta nuovamente crescendo ed espandendosi. Restano comunque segnali preoccupanti, per i ricercatori, quelli rilevati nella regione artica che si è riscaldata da “tre a quattro volte” più velocemente rispetto alla media mondiale. La preoccupazione principale è che entro il 2100, a questi ritmi, il ghiaccio marino artico in estate possa scomparire. Nel dettaglio nel rapporto della Nasa si legge che “il monitoraggio in tempo reale dei cambiamenti del ghiaccio marino ha evidenziato impatti di vasta portata, dalle perdite e dai cambiamenti nell’habitat della fauna selvatica polare agli impatti sulle comunità locali nell’Artico e sulle rotte commerciali internazionali”. (Agenbio) Gta 11:00