Cuore a rischio per gli italiani: c’entra lo stile di vita

Roma, 4 ottobre 2024 (Agenbio) – Obesità, diabete, ipercolesterolemia e ipertensione arteriosa. Ma anche sedentarietà, fumo ed eccessivo consumo di sale. Sono queste le principali cause delle malattie cardiovascolari. Andando ad agire sui fattori di rischio cardio-metabolici modificabili, passando pure attraverso lo stile di vita, l’80% dei decessi legati a queste malattie – delle quali le più frequenti sono infarto del miocardio e ictus cerebrale – sarebbe evitabile. Lo hanno evidenziato gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità in occasione della Giornata Mondiale del Cuore, promossa dalla World Heart Federation in collaborazione con l’Oms. C’è un lato positivo, come evidenziato da Rocco Bellantone, presidente dell’Istituto superiore di sanità: “Tutti possiamo fare molto per il nostro cuore, i medici e in particolare i medici di medicina generale, in quanto professionisti più prossimi ai pazienti, comunicando con sempre maggiore forza i buoni stili di vita. E come cittadini impegnandoci a prendere nelle nostre mani la nostra salute, praticando la prevenzione”. Ricordiamo che le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte in Italia (30,8% di tutti i decessi nel 2021, ultimo dato di mortalità disponibile) con 217 mila decessi. I decessi per le malattie ischemiche del cuore e per le malattie cerebrovascolari sono, rispettivamente, il 27,3% ed il 24,7% del totale dei decessi dovuti alle malattie del sistema circolatorio. (Agenbio) Des 11:00