Roma, 15 ottobre 2024 (Agenbio) – Chi fa le ore piccole ha un quoziente intellettivo più alto di chi la sera va presto all’appuntamento con Morfeo. A decretare la squadra dei gufi vincitrice su quella delle allodole è uno studio condotto da ricercatori dell’Imperial College che, esaminando dati di oltre 26mila persone, ha indagato l’effetto del sonno sulle prestazioni cerebrali, rilevando che i cosiddetti nottambuli tendono generalmente ad avere punteggi cognitivi più elevati. I tipi serali hanno ottenuto punteggi più alti di circa il 13,5% rispetto ai tipi mattinieri in un gruppo e del 7,5% in più rispetto ai tipi mattinieri in un altro gruppo. Anche i dormienti intermedi – un misto di entrambi – hanno fatto meglio, ottenendo punteggi più alti di circa il 10,6% e 6,3% rispetto ai tipi mattinieri nei due gruppi. Per Raha West, autrice principale dello studio, «gli adulti che sono naturalmente più attivi la sera, i cosiddetti “eveningness”, tendono ad avere risultati migliori nei test cognitivi rispetto a coloro che sono mattinieri. Piuttosto che essere semplici preferenze personali, questi cronotipi potrebbero avere un impatto sulla nostra funzione cognitiva». (Agenbio) Etr 13:00