Roma, 15 ottobre 2024 (Agenbio) – Uno studio statistico dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Reggio Calabria e Roma (Cnr-Ifc) ha validato, alla luce delle linee guida di EMA e FDA, i risultati positivi ottenuti a seguito della sperimentazione del farmaco salvavita TCS10 per il trattamento dello shock emorragico e post traumatico. La ricerca, pubblicata sulla rivista Military Medical Research, consiste in una rianalisi biostatistica dei parametri raccolti durante il progetto Stopshock, avviato nel 1989 con lo scopo di analizzare l’efficacia su base farmacologica delle melanocortine – un gruppo di ormoni derivati dalla proopiomelanocortina (POMC) con proprietà di controllo immunometabolico – nel trattamento dello shock emorragico e post traumatico. Il meccanismo d’azione del farmaco salvavita TCS10 si basa, infatti, proprio sulla capacità di modulazione della condizione iper-infiammatoria che si scatena nel caso di shock emorragici o traumatici, causando problemi di coagulazione con necessità di trasfusioni e aumentando il rischio di morte, sia immediata che più tardiva, a causa del possibile malfunzionamento di più organi. La sperimentazione controllata di Fase 3 del farmaco aveva fornito ottimi risultati su un campione di 100 soggetti in codice rosso ricoverati in chirurgia cardiovascolare di salvataggio, registrando l’azzeramento della mortalità osservata e il contenimento dei biomarcatori per l’infiammazione. L’analisi biostatistica e clinica dei dati originali ha confermato l’affidabilità e la robustezza dei dati per gli effetti antishock del TCS10. In particolare, per i pazienti critici con un’alta probabilità di morte, si è osservato che il trattamento, attraverso la sua azione di modulazione della condizione iper-infiammatoria dei pazienti, ha portato a una riduzione del 68% nella necessità di trasfusioni di sangue, azzerando il tasso di mortalità: un impatto significativo nel miglioramento delle condizioni di soggetti in situazioni molto gravi. (Agenbio) Etr 9:00