Roma, 16 ottobre 2024 (Agenbio) – Gli uccelli marini, come pinguini e albatros, hanno delle regioni altamente sensibili sul becco che aiutano a trovare il cibo. Lo rivela uno studio, pubblicato su ‘Biology Letters’, condotto dagli scienziati dell’Università di Cambridge. Il team, guidato da Carla du Toit, ha analizzato 361 specie di uccelli moderni e ha individuato un’elevata densità di recettori sensoriali e nervi sulla punta del becco, una caratteristica già nota nelle anatre. Approfondimenti aiuteranno a sviluppare strategie mirate per preservare la specie. Delle 22 specie note di albatros, 15 sono minacciate di estinzione e 2 sono considerate in pericolo critico. “Finora – spiega du Toit – è stato dato per scontato che la maggior parte degli uccelli avesse un becco sensibile al tatto, ma non abbiamo informazioni sufficienti per capire se si tratti di una capacità comune o limitata ad alcune famiglie”. Albatros, procellarie e pinguini, sono poco studiate, i ricercatori hanno utilizzato un ampio set di informazioni, per ricostruire il percorso evolutivo che ha portato ai loro becchi. È possibile – ipotizza du Toit – che queste strutture si siano evolute per aiutare gli uccelli marini a trovare il cibo di notte, o sott’acqua. Allo stesso tempo, però, le aree sensibili potrebbero rappresentare il retaggio di un antico antenato comune che non ha una funzione specifica negli uccelli moderni. Saranno necessari approfondimenti per rispondere a questi interrogativi”. Capire come gli uccelli marini si procurano il cibo potrebbe contribuire a sviluppare strategie di mitigazione del rischio di estinzione. “C’è da precisare – conclude du Toit – che le minacce più impellenti per questi animali sono il cambiamento climatico, l’incremento delle temperature oceaniche, l’inquinamento da plastica e la diminuzione delle riserve idriche, ma se possiamo influenzare almeno un fattore di pericolo, sarebbe sicuramente già un grande vantaggio”. (Agenbio) Mmo 11:00