Roma, 17 ottobre 2024 (Agenbio) – Indagata per la prima volta dal punto di vista sperimentale la funzione svolta dalla corteccia visiva secondaria nei processi di apprendimento percettivo visivo: la ricerca, pubblicata su Nature Communications, porta la firma dell’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa, che l’ha condotta con la collaborazione dell’Università di Firenze. Lo studio ha dimostrato che quei processi coinvolgono anche cortecce di ordine superiore, che trasmettono informazioni aggiuntive rispetto a quelle elaborate dalla corteccia visiva primaria, in particolare su aspetti sensoriali relativi al contesto comportamentale in cui le attività del soggetto si svolgono. Per la prima volta è stata così confermata l’esistenza di un “dialogo” tra queste due aree, finora solo ipotizzato. “È noto che la corteccia visiva primaria è l’area cerebrale che ci permette di ‘vedere’ il mondo, analizzare e riconoscere le forme e gli oggetti così come li conosciamo, ma anche di effettuare processi più complessi, fra i quali le forme di apprendimento note come ‘apprendimento percettivo visivo’, cioè la capacità di migliorare l’analisi della realtà grazie all’esperienza e agli stimoli che riceviamo costantemente, discriminarla, distinguere differenze sempre più sottili – spiega Alessandro Sale, coordinatore dello studio -. Oggi, i nostri esperimenti hanno permesso di dimostrare che le proprietà funzionali dei neuroni corticali possono essere modulate anche da segnali che provengono da cortecce di ordine superiore -in particolare dalla corteccia visiva secondaria”. (Agenbio) Cdm 13:00